#sindacodistrada #diario del 17 Giugno 2015
Quartiere: San Ferdinando
Ore 17:15 – A casa Efraim si sente subito il calore dell’umanità. Un focolare che accoglie i bambini dei Quartieri Spagnoli e insegna loro i valori del sentimento e della comunità, per costruire un futuro di opportunità e di riscatto. Grazie a questa bella famiglia, ai tanti volontari che accompagnano questi ragazzi nei loro percorsi di vita e di studio, per farli crescere e tenerli lontano dalla strada. É la cultura l’arma del riscatto.
Posillipo
Ore 21:00 – Al gran galà ballo della rosa Lions dove i Lions Club di Napoli e Provincia hanno dato vita ad un evento di beneficenza con il quale hanno raccolto i fondi per regalare all’Istituto nazionale tumori Pascale di Napoli un macchinario con sonde per ecografie neonatali e addominali. Perché la solidarietà é dare.
Foyer Teatro Bellini
Ore 18:30 Oggi pomeriggio, nell’ambito della rassegna letteraria Caffè on the Road a cura di Road Tv Italia e in collaborazione con l’associazione demA ho partecipato al dibattito sul mio libro “Assalto al PM. Storia di un cattivo magistrato” al foyer del Teatro Bellini. Sono sempre stato spinto da una sete di giustizia. Mio padre mi ha insegnato che il lavoro e il bene per gli altri viene anche prima degli affetti. Parlare della mia vicenda di magistrato mi rattrista poichè quello di PM era il lavoro che volevo fare, ma allo stesso tempo mi da la carica per andare avanti nel fare il Sindaco di Napoli. In Calabria 100.000 firme furono raccolte per dire no al trasferimento di un magistrato che non era nemmeno calabrese. Io avevo scoperto l’acqua calda giudiziaria, ma dicevo quello che i cittadini non avevano la possibilità di dire. Ho dato alla gente fiducia nello stato.
Adesso ho l’onore di essere il responsabile legalita’ e sicurezza nell’Anci e spesso mi trovo a raccontare in conferenze di sindaci, al nord, la mia storia e di quel sistema che mi ha stritolato e vedo nelle loro facce il timore. Ma continuo per la mia strada convinto che raccontare queste cose servirà sicuramente. Perché l’isolamento uccide. Ma insieme si vince.