Sostenere l’universalità della cultura. Aiutare le famiglie. Impegnarsi per la scuola e per tutte e tutti gli studenti.
Con queste idee in testa e nel cuore, a Napoli, abbiamo lanciato un mercatino del libro scolastico usato. Ogni anno, infatti, il ritorno sui banchi, per le famiglie, si apre con l’ennesima stangata: aumenti per il libri di testo pragmaticamente oltre le soglie diligentemente fissate dal Ministero.
Secondo l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori, la crescita percentuale rispetto all’anno scorso è di circa il 2.8. Come sindaco di Napoli, non posso non farmi carico di un tema che, prima di toccare le tasche dei cittadini, conculca i diritti fondamentali degli studenti: per i meno abbienti, la scuola dell’obbligo, pubblica e gratuita, rischia di non essere più un diritto universale, se gli strumenti che azionano quel diritto, come libri e tablet, sono lasciati al mercato e alla disponibilità economica di chi può permettersi un’istruzione-privilegio. La storia è vecchia: gli interessi economici di alcune case editrici innescano la guerra al rincaro.
Bisogna dare atto alla Ministra Carrozza di starsi prodigando realmente con la dovuta forza per spezzare questo circolo vizioso. Nel pacchetto scuola in discussione a Montecitorio, sono previsti bonus per l’acquisto dei libri e comodato d’uso per gli studenti meno abbienti. Bisognerebbe avere il coraggio di spezzare un vero e proprio cartello di editori scolastici, in alcuni casi, riconoscendo all’impresa solo un’equa remunerazione del capitale e non la sua massimizzazione a scapito delle famiglie. Perché quello dei libri scolastici non è mercato come gli altri, ma un centro di produzione di un bene comune: la cultura.
In questo ambito, tecnicamente, il fisiologico equilibrio fra domanda e offerta avviene spesso a svantaggio del consumatore, perché la domanda, come si dice, è inelastica: i genitori scelgono i libri non fra infinite offerte, ma in un ristretto bouquet di libri consigliati dai docenti. E’ chiaro che il sistema non funziona: lo dimostra il fatto che il ricorso all’informatica e agli e-book, nella scuola, abbia comportato un rincaro invece di un un risparmio, come in un qualsiasi altro settore commerciale, come svelato recentemente da una ricerca Codacons.
Per dare una risposta alle famiglie, allora, abbiamo deciso di promuovere il mercatino del libro scolastico presso la Galleria Principe di Napoli, in via Pessina, grazie al contributo degli stessi ragazzi, di associazioni come Gins, Link e Unione degli studenti, e al lavoro degli assessori alle politiche giovanili, Alessandra Clemente, e alle attività produttive, Enrico Panini.Perché se la cultura è un diritto universale, lo Stato deve dimostrarlo con i fatti. Luigi de Magistris