Sono disposto ad accettare qualsiasi critica sul mio operato di amministratore e sulle mie scelte politiche, perchè la critica rientra nel confronto democratico ed è sempre costruttiva, quando compiuta con onestà intellettuale nel solo interesse collettivo. Diversamente non posso accettare una campagna falsa, denigratoria e violenta che parla di parentopoli, familismo, blitz di ferragosto in merito alle nomine dei dirigenti del comune. Non posso che respingere il tentativo in atto, anche da parte di certa stampa, di ridurre questa amministrazione alla logica del ‘così fan tutte’, del tutti uguali, del niente cambia.

Un tentativo con cui si nutre, ancora di più, il grande fiume dell’antipolitica che, spesso, serve soprattutto a quei blocchi di potere e di interessi, presenti in ogni campo della vita pubblica, che vogliono solo a parole il cambiamento, aspirando in realtà a mantenere in piedi, anche nella nostra città, vecchi equilibri e vecchi incastri a loro funzionali.

La nostra più grande certezza consiste nell’aver agito con trasparenza e correttezza. Non in modo solo formale ma sostanziale. Alla luce di tale certezza, difenderò questa esperienza politica e amministrativa dalle accuse false e virulente. Sempre e in tutte le sedi, comprese quelle giudiziarie, non escludendo di adire vie legali di fronte ad accuse che non hanno fondamento, se non quello di voler screditare chi ha le mani pulite e sta lavorando con sacrificio per la città. Sono invece disponibile – anzi lo auspico sinceramente- ad un confronto politico con quanti, cittadini o consiglieri o esponenti politico-sindacali, vogliano appunto discutere e ragionare sulle scelte compiute e su quelle che dovremmo compiere nel nostro percorso di amministratori. Non c’è stato nessun blitz di ferragosto, se non quello relativo all’approvazione di provvedimenti importanti e che ci ha visto impegnati anche in piena estate durante le ferie, ferragosto compreso, giorno che ho deciso di trascorrere a Napoli, per visite istituzionali, anche per dare un segnale di vicinanza soprattutto a quanti soffrono e a quanti operano per attenuare queste sofferenze. Dal provvedimento (delibera) sulle maestre agli Lsu, dall’Albergo dei poveri all’ex Asilo filangieri, dai progetti sul centro storico UNESCO alla circolare per la sicurezza e il decoro urbano, non dimenticando lo stanziamento di risorse per la messa in sicurezza di alcuni plessi scolastici: di questa attività esiste documentazione sul sito del Comune
(http://www.comune.napoli.it/flex/FixedPages/IT/ComunicatiStampaGiunta.php/L/IT).

Una attività condotta non pensando a festività e vacanze, semplicemente perchè l’amministrazione non conosce sosta. Giornate, a cavallo del 15 agosto, in cui si è proceduto anche alla nomina dei dirigenti a tempo, in vista di una ripresa di settembre che deve vedere la macchina comunale pienamente operativa, possibile solo dopo aver avuto certezza ufficiale, a luglio, di aver portato la spesa per il personale sotto il 50%. Su 99 dirigenti di cui la macchina ha bisogno, ne abbiamo indicati 30 a tempo, di cui 27 operativi da anni all’interno del comune e contraddistintisi per impegno e professionalità in questi due anni. Dunque non personale a noi riconducibile politicamente, mi sembra evidente, ma personale qualificato e volenteroso. Nomine non esterne ma interne per razionalizzare costi e valorizzare le risorse a disposizione. Nomine in attesa di un concorso pubblico, che si terrà il prossimo anno, in parte anche con scorrimento delle graduatorie interne e con progressioni verticali. Tutto secondo legge.
Tra queste nomine anche un parente dell’assessore Moxedano che lavora da 30 anni presso il Comune ed indicato dall’assessore al bilancio per la sua competenza. Non capisco dunque come si possa parlare di un blitz, di una manovra ordita in periodo festivo per sistemare persone amiche. Sul tempo ho già detto, ricordando che agosto per chi amministra è un mese come gli altri di lavoro, ma vorrei mi fosse chiarito, allora, quali sarebbero queste persone amiche premiate.

Forse si fa confusione col passato e con le assunzioni clientelari figlie della spartizione politica e non solo, le stesse che hanno ridotto le partecipate e alcuni uffici della P.A. ad una sorta di grande serbatoio di consenso elettorale. Una stagione passata che vogliamo spezzare e cancellare, realizzasti nel silenzio o peggio ancora nella commistione con chi doveva denunciare e controllare e non lo ha fatto. Leggo e ascolto, poi, di familismo amorale in riferimento all’assessore Tommasielli e alla presenza di mio fratello all’interno dell’amministrazione. Francamente resto basito perchè vedo dominare un garantismo peloso, ma posso anche comprendere che intorno a questa mia scelta, quella di riconfermare le deleghe all’assessore, si sollevi un dibattito e sono pronto ad affrontarlo, sapendo che due anni di impegno e di passione meritano comunque una “altra” possibilità, soprattutto quando l’assessore in questione dichiara di poter dimostrare la propria estraneità nelle sedi preposte, ovvero le sedi giudiziarie, che sono altra cosa dalle stanze del governo, essendoci in democrazia la separazione dei poteri.

Io non faccio il giudice dunque non assolvo, io non faccio il prete dunque non perdono. Semplicemente sono un sindaco che compie valutazioni politiche di cui si assume responsabilità piena, compresa quella relativa all’assessore Tommasielli. Su Claudio, mio fratello, lo sconcerto è ancora maggiore, perchè la scelta di non contrattualizzare il suo impegno – a torto o ragione, oggi infatti mi sorge anche il dubbio visto la canea sollevatasi- doveva essere percepita come espressione di un nuovo modo di intendere la politica, soprattutto da parte della politica stessa. Invece il solito paradosso: un merito diventa un demerito, un elemento di forza morale trasformato maliziosamente in clava per attacchi pretestuosi, il dna diventato l’unico fattore dirimente rispetto alle capacità di un professionista conosciuto per la qualità del suo lavoro, prima della campagna elettorale ed in essa stessa.
Una operazione politica che ha visto brandire concetti come trasparenza e correttezza, rispetto ad un lavoro compiuto alla luce del sole e fino ad oggi gratuitamente, dal fratello del sindaco professionista in un settore come comunicazione ed eventi. Noi andiamo avanti con la stessa determinazione di ieri, rispondendo alle ‘campagne contro’ solo perchè vogliamo rispondere ai cittadini che, pure, leggono gli organi di informazione.

Organi di informazione che hanno una grande responsabilità etica e democratica, di cui rispettiamo l’indipendenza ma rispetto a cui non possiamo essere silenti, quando sollevano campagne più simili alla propaganda partitica che alla sana e libera critica pubblica.

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