Tra il giugno e il luglio del 2007, negli atti dell’inchiesta Why Not, che all’epoca dirigevo a Catanzaro in quantià di PM, comparvero sia il ruolo di Finmeccanica (nell’ambito di un filone avente ad oggetto le armi) sia il nome di Pollari quale vertice dei servizi segreti interni. In quello stesso periodo disposi anche alcune perquisizioni nei confronti di Luigi Bisognani e di altri esponenti dei servizi segreti. Ebbene dopo qualche giorno, l’allora ministro della Giustizia, Mastella, avanzò non solo avanzò il trasferimento da Catanzaro, ma anche che mi fossero tolte le funzioni di pm. Dopo qualche giorno ancora, l’allora procuratore Generale di Catanzaro, oggi sotto processo per corruzione in atti giudiziari, mi tolse l’inchiesta. E dopo altri giorni ancora, la sezione disciplinare del Csm, presieduta da Nicola Mancino attualmente sotto processo nell’ambito sulla trattativa stato-mafia, mi trasferì da Catanzaro e mi strappò la toga. Oggi dopo la notizia dell’arresto di Orsi e la condanna di Pollari, vedo emergere altri tasselli di verità scomode, simili a quelle per le quali ho perso la funzione di pm che amavo ma che, adesso, devono essere integralmente illuminate nell’interesse del paese. Anche se niente potrà compensare la toga strappatami e il dolore provato, comunque le notizie odierne sono un ulteriore passo per la ricerca di quelle verità scomode che spesso il potere deviato non tollera che siano accertate.