Nella nostra Repubblica compito del Ministro dell’Interno è anche, forse soprattutto, quello di garantire la sicurezza del nostro Paese. Nei primi cento giorni di Governo il Ministro dell’Interno Matteo Salvini si è conquistato, in linea con il Governo del cambiamento, il titolo di Ministro dell’insicurezza nazionale. Elencare tutte le ragioni di questo titolo così meritato non è agevole da sintetizzare. Il suo cavallo di battaglia, pompato dalla propaganda del potere, è quello di avere fermato l’invasione dei migranti nel nostro Paese. Falso ! Non c’è nessuna invasione e nessun merito si può attribuire a questo Governo sul tema dell’immigrazione, che è un tema serissimo. A cominciare dai centri di accoglienza straordinaria che provocano concentrazione di migranti tutti negli stessi luoghi, voluti da Salvini quando governava con Berlusconi e voluti oggi da Salvini che governa con Di Maio, anche grazie al via libera di Berlusconi. Mai si è visto, poi, nella storia della Repubblica, un Ministro dell’Interno incitare all’odio razziale e alla discriminazione di razza. Oltre ad essere una condotta vietata dalla legge lo sdoganamento degli istinti violenti repressi ha prodotto un aumento dei reati con motivazione razziale. Con Salvini Ministro dell’Interno sono aumentati i reati con motivazioni di razza che ricordano il ventennio fascista. Le condotte del Ministro, contro bambini, donne e persone inermi, che ha ordinato il sequestro per giorni, esponendoli al pericolo di vita nella barche della speranza, provocano odio e rabbia nei confronti del nostro Paese che ha, invece, una storia di solidarietà ed umanità. Il Ministro dell’Interno mette in atto condotte che espongono il Paese ed i suoi abitanti al pericolo concreto di sentimenti di vendetta in un conflitto dell’odio contro odio. La sicurezza non si costruisce esaltando paure, alimentando odio e inseguendo il nemico del giorno, che, guarda a caso, non è mai il corrotto o il mafioso, ma la gente povera e debole. Il Governo dal pugno di ferro contro i poveri e dalla spada di latta contro i potenti. Il Ministro dell’Interno non ha fatto nulla per potenziare la presenza delle forze di polizia per prevenire e reprimere i reati nei nostri territori. Nulla di nulla ! La sua ricetta è quella di armare gli italiani per difendersi da soli. Il far west territoriale. Liberi tutti di sparare a vista. Nulla di nuovo per un Ministro che già tace su ronde squadriste. È la riforma della legittima difesa. In Italia già esiste la legittima difesa e la giurisprudenza negli anni ne ha dato una interpretazione costituzionalmente orientata. Salvini vuole armare gli italiani per creare i prodromi di una guerra civile strisciante del bianco contro il nero, dopo avere per anni alimentato l’odio del nord contro il sud. Il Ministro dell’Interno nella nostra Repubblica ha anche il ruolo di tutelare le autonomie locali. Nulla di nulla sinora. Basterebbe togliere vincoli normativi e finanziari assurdi – è facilissimo se si ha la volontà politica – e potremmo, ad esempio, impiegare le forze della polizia locale di notte ed i festivi che oggi ci vietano e potremmo assumere domani cento poliziotti municipali che oggi ci impediscono. Per non parlare della questione morale. Il Ministro dell’Interno è il capo politico delle forze di polizia. Non dovrebbe sottrarre da segretario della Lega 49 milioni agli italiani, mentre ci sono appartenenti alle forze di polizia – i cui vertici dipendono dal Ministro – che non trovano i soldi trafugati. Prima gli italiani o prima il partito sig. Ministro ? Il Ministro dell’Interno dovrebbe stare attento anche ai suoi alleati. Le forze che si ispirano alle ideologie nazifasciste sono vietate dalla legge che il Ministro dell’Interno dovrebbe far rispettare ed, invece, si accompagna a quelle forze o, comunque, non ne prende le distanze. Il Ministro dell’Interno dovrebbe stare attento a chi sale sul carro della sua nera compagnia, del resto, poi, sul tema della lotta alla criminalità organizzata questo Governo sinora non ha fatto nulla. Il Ministro dell’Interno dovrebbe sostenere chi aiuta le persone fragili e non abbattere le esperienze di accoglienza nel nostro Paese tagliando fondi. Il Ministro dell’Interno dovrebbe avere a cuore le fragilità e la coesione sociale e, quindi, non armeggiare gli arnesi odiosi degli sgomberi e delle ruspe. Lo faccia con i mafiosi e finanzi, invece, i Comuni per realizzare alloggi per i senza tetto. Ma la responsabilità è troppo facile attribuirla solo a Salvini che è carta conosciuta. Salvini non sarebbe, tra l’altro, Ministro dell’Interno e capo politico di fatto del Governo senza i 5S. L’art. 95 della Costituzione attribuisce, poi, al Presidente del Consiglio e, quindi, al Governo intero la direzione politica. Ergo è del Governo la responsabilità politica di questa deriva pericolosamente autoritaria. Le condotte fasciste ed eversive si possono realizzare con il manganello ed anche con la violenza della legalità formale. Le violenze dell’ordine costituito che si veste di legalità, ma che sono contro giustizia e Costituzione, sono le più odiose ed insidiose. È grave ed inquietante che la direzione politica delle forze di polizia sia affidata a chi sta mettendo in pericolo la sicurezza e la coesione del Paese ispirandosi nitidamente alla discriminazione fondata sul colore della pelle, in palese violazione dell’art. 3 della Costituzione Repubblicana. Non si può sottovalutare questa deriva che mina le fondamenta della nostra Costituzione e della nostra Repubblica. Di fronte ad ideologie, condotte, provvedimenti e norme che si ispirano al pensiero fascista la risposta democratica deve essere adeguata e proporzionata. Il fascismo si sconfigge con la Resistenza. Il fascismo non è un pensiero politico ma è un crimine da combattere. Altrimenti la Storia non ci ha insegnato davvero nulla.