Mostri generano Mostri

In tante comunità si respira una buona aria politica, di democrazia e partecipazione. Grazie al Popolo e a buoni amministratori. Penso a quello che sta accadendo soprattutto in città come Barcellona e Napoli, ma anche in tante altre città e luoghi, con lotte in difesa dei beni comuni, messi in campo spesso da movimenti popolari. Comunità che vogliono costruire felicità e benessere, materiale e spirituale. Un nuovo umanesimo che si fa spazio. C’è anche però un’aria pesante che avanza. Non penso solo ai luoghi in cui si consumano tragedie, guerre, genocidi. In quei luoghi l’aria è di morte. Penso al clima che sta montando attorno al concreto pericolo del terrorismo. Forse è venuto anche il momento di chiedersi con coraggio chi ha generato il terrorismo. Da dove nasce. Chi lo finanzia. Chi lo arma. Chi lo copre. Chi se ne serve. Chi lo strumentalizza. Chi lo alimenta. Chi sono stati e chi sono i responsabili di guerre illegali e criminali che hanno generato instabilità ed odio. Iraq, Afghanistan, Libia, Siria. Per non parlare delle situazioni in Palestina, Tunisia, Egitto, Libano. L’ordine mondiale fondato sulle politiche liberiste – oligarchiche ed antidemocratiche – quando entra in crisi strutturale e di consenso ha bisogno di reagire con forza per sopravvivere. Le due armi principali per difendersi e reagire sono guerre e repressione. La guerra per controllare risorse strategiche energetiche, per la ricostruzione dei territori che hanno distrutto, per la produzione di armi. Arsenali svuotati che vengono subito riempiti ed impinguati, con armi sempre più sofisticate e distruttive. E così l’economia liberista si rimette in moto. Per non parlare della propaganda di distrazione di massa che viene messa in atto in questi casi. La repressione, poi, per colpire il dissenso, la partecipazione, la liberazione di energie democratiche. Per distruggere le alternative al Sistema. L’ordine liberista teme autonomie e democrazia, la crescita democratica fondata su solidarietà, libertà, giustizia sociale, uguaglianza. Più si liberano energie democratiche, più l’ordine costituito vacilla e reagisce con violenza. Si avvertono segnali preoccupanti con cui il potere politico dominante e servente al sistema liberista comincia anche ad utilizzare, arbitrariamente, istituzioni democratiche per colpire e contenere la voglia di libertà e di cambiamento che, come un entusiasmante contagio democratico, si agita in tanti luoghi con crescente moltitudine di persone. Vuoi vedere che i mostri generati dai mostri saranno il pretesto per creare – con gli strumenti della propaganda più devastante – un nuovo ordine mondiale fondato su narcotizzazione delle coscienze, soffocamento degli spazi culturali, restringimento sempre più massiccio degli spazi di libertà per tenere sotto controllo – come psicofarmaci di regime – le legittime ansie e preoccupazioni delle popolazioni ? Così facendo i due mostri costruiranno una loro convergenza parallela che porterà alla mortificazione della democrazia e alla costruzione di un ordine mondiale fondato sul terrore. E l’Italia, in tutto questo, è il primo Paese dell’unione europea per esportazione di armi, con una spesa militare di oltre 60 milioni di euro al giorno (e poi ci dicono che non ci sono soldi per mettere in sicurezza l’Italia ! ) ed il Paese in cui si sta ipotizzando in alcune stanze della saturazione democratica di comprimere gli spazi culturali (forse perché temono che proprio da lì verrà l’azione finale più potente per la sconfitta del Sistema). Il terrorismo va certamente contrastato e sconfitto, senza ambiguità, ma con tutte le armi della democrazia e con l’uso delle articolazioni delle istituzioni – non strumentalmente piegate per reprimere le libertà civili – per fare prevenzione ed individuazione dei responsabili nel rispetto dei principi costituzionali. L’antidoto è costruire democrazie globali fondate sull’autodeterminazione dei popoli, sulla lotta alle disuguaglianze, sulla distribuzione delle risorse economiche e sulla giustizia, sulle interruzioni delle guerre colonialiste, con la costruzione di ponti di solidarietà ed aiuti concreti a chi soffre senza mettere sotto dominio il destino di terre e popoli, con il costruire comunità in cui le differenze siano la forza della convivenza e della creazione di benessere e non produzione di ansie nel vedere nell’altro un nemico. Realizzazione di rapporti di umanità tra i popoli e non costruzione del gendarme universale che alimenta nella delazione e nel legittimo sospetto la propria linfa autoritaria. Il diverso non come un nemico da abbattere ma come una persona con cui convivere. Ecco perché stiamo cercando di connetterci in tanti, città e movimenti alternativi a questo ordine mondiale fondato sul terrore, per sconfiggere questo disegno eversivo e costruire comunità in cui le persone e i legami, nonché i beni comuni, diventano il miglior antidoto al terrorismo. Se i mostri hanno generato mostri, di cui in qualche modo si nutrono, è necessaria una Politica che rimuova i mostri: ricetta costituente per una sana e robusta costituzione (art. 3 Costituzione Repubblica Italiana).

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