La partita del debito minuto per minuto. La settimana scorsa abbiamo vinto il primo tempo. Il colloquio telefonico con il Presidente del Consiglio Gentiloni, le sue parole chiare e precise, l’esito del tavolo tecnico ai massimi livelli a Palazzo Chigi tra Governo e Comune di Napoli, hanno aperto la strada per l’eliminazione totale del pignoramento delle casse del Comune. Mancano solo gli ultimi adempimenti burocratici da parte del Governo e la formalizzazione dell’accordo. Fondamentale per la vittoria del primo tempo è stata la mobilitazione popolare napoletana – compresa la straordinaria manifestazione a Montecitorio di febbraio -, la potenza che oggi ha la nostra città, la credibilità della nostra azione di governo. Non ho difficoltà a riconoscere che Gentiloni è stato leale e che con il suo governo abbiamo raggiunto obiettivi storici che mai era accaduto con i governi precedenti. Ma con nettezza debbo affermare che sul debito CR8 un anno di assedio a cui ci hanno costretto è stato un tempo troppo lungo. La ragnatela messa in campo per soffocarci è stata micidiale. Napoli e la sua gente devono sapere che scientemente – con i perfidi strumenti di una certa legalità formale – c’è chi ha operato per utilizzare il debito storico, illegittimo ed ingiusto per annientare la città, farci andare in dissesto e fermare la rivoluzione napoletana. La distruzione per favorire interessi particolari contro gli interessi generali della Città e del suo popolo. Ho le prove e, quindi, non taccio! Io so, avrebbe detto Pasolini. Non hanno raggiunto l’obiettivo perché non abbiamo mai smesso di difenderci e combattere per la Città ed il suo popolo. L’eliminazione del pignoramento evita il crollo sociale ed economico della città. Ma non basta. Al danno enorme già fin qui causato alla nostra Città si sono aggiunti beffa, paradosso ed ingiustizia senza precedenti nella storia della Repubblica Italiana. La Corte dei Conti, infatti, per il mancato pagamento del debito da parte dello Stato per il commissariamento post-terremoto ed il commissariamento rifiuti infligge al Comune di Napoli una sfilza di pesantissime sanzioni – a decorrere dal 2019 – tra cui quella di pagare un uguale importo per il debito non pagato. Quindi dovremmo dare allo Stato circa 150 milioni di euro per i debiti che lo Stato non ha pagato in tempo. Siamo i danneggiati e le vittime ma paghiamo come se fossimo i colpevoli. La più feroce delle ingiustizie. Ed è per questo che dobbiamo vincere il secondo tempo e, quindi, il campionato. Si devono, in particolare, inertizzare le sanzioni che affosserebbero la Città, in quanto ci costringerebbero a togliere risorse per i servizi essenziali, per le politiche sociali, per la scuola, per tutto. Ed è per questo che tra le tante iniziative che si metteranno in campo abbiamo previsto una giornata di mobilitazione cittadina contro il debito ingiusto a piazza Municipio la mattina del 14 aprile. In questi giorni auspichiamo tanti incontri in Città in cui si spieghi la partita in gioco ed il rischio che corrono i napoletani sulla loro pelle. Da Piazza Municipio verrà dato, ci auguriamo, un mandato popolare forte ad un’ampia delegazione, che mi candido a guidare, che si recherà nella settimana successiva a Roma per incontrare deputati e senatori di tutti i gruppi politici affinché si mettano in campo immediatamente tutte le azioni per fermare il veleno sociale del debito illegale. Governo e Parlamento hanno gli strumenti per intervenire e lo dovranno fare. Abbiamo, nel frattempo, attivato l’audit pubblico sul debito del Comune di Napoli ed in piazza porteremo anche il cancro finanziario dei derivati (altra pagina buia della politica che per primi a Napoli abbiamo distrutto). Se non si vince questa partita decisiva sarà quasi impossibile migliorare i servizi della nostra città, la qualità della vita, mantenere pubblici tutti i servizi essenziali, resistere ad oltranza. Attaccano con un assalto violento ed infingardo la Città anomala, la Città che non ha privatizzato i servizi di rilevanza costituzionale, che unica in Italia ha l’acqua pubblica, che non ha licenziato nessuno, che ha scassato il sistema dei rifiuti che ancora alberga in altri importanti palazzi istituzionali, che ha internalizzato anche il patrimonio, che ha cacciato corrotti e mafiosi, che si regge su capitale umano, connessione popolare, passione, amore per Napoli. Con i nostri limiti, difetti ed errori, sia ben chiaro. Noi, comunque, non cederemo mai. Ma basta solo resistere ad oltranza! Con la vittoria sarà tutto più forte e veloce. È determinante l’unità popolare. Da Napoli, poi, vorremmo portare nelle nostre lotte i Comuni d’Italia che soffrono – soprattutto al Sud, ma non solo – e le masse popolari soprattutto più deboli dei nostri territori che sono le prime vittime della macelleria sociale. Questa è la lotta madre più importante contro le disuguaglianze e le ingiustizie. Nessuno, dall’interno delle Istituzioni, ha mai avuto la forza ed il coraggio di iniziarla. È l’attacco al cuore del crudele potere oligarchico liberista, fatto di finanza ed ordine costituito. Noi dichiariamo guerra a queste ingiustizie che massacrano tanti diritti tra cui il diritto alla felicità, soprattutto delle persone più fragili. È una dura, grande e difficile lotta di liberazione. La combatteremo come sappiamo fare, pacificamente, con le armi del cuore, con idee, onestà, forza, determinazione, coraggio, passione. NO AL DEBITO INGIUSTO, NAPOLI LIBERA : questo sarà lo striscione esposto sui balconi di Palazzo San Giacomo che vi accoglierà a Piazza Municipio.

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