Napoli, 28 settembre – 1 ottobre 1943. La nostra città fu la prima in Europa a liberarsi dall’occupazione nazi-fascista con una rivolta militare di popolo, capeggiata da giovani e donne. Fu cacciato da Napoli il più potente esercito europeo. Con il corpo dei napoletani. Gli americani entrarono in città a partita già vinta. In questi giorni stiamo ricordando quelle quattro giornate. Non solo per raccontare come questa città ha nelle sue radici i valori di libertà, uguaglianza e giustizia. Ma anche per rinnovare, seppur in forme diverse, la lotta di resistenza in difesa ed attuazione della Costituzione nata dalla resistenza alla dittatura nazista e fascista. Oggi un oligarca a capo di una maggioranza (rectius, minoranza) e di un governo nominati con una legge che la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima tenta di stracciare la Carta più bella del mondo per consolidare il disegno autoritario-liberista del SISTEMA teso alla concentrazione dei poteri. Oggi resistere e lottare da parte del popolo significa non solo difendere la Costituzione, ma attuarla finalmente, farla vivere tutta in modo tale da liberare il Paese e realizzare progressivamente la giustizia sociale.