Il rischio che la spending review possa abolire la Sogesid pone all’attenzione pubblica un tema di ben più vasto respiro: quello del destino delle bonifiche ambientali in Campania, su cui si registra un ritardo inaccettabile in una terra che ha pagato un prezzo altissimo in termini di inquinamento dell’ambiente.
Quello che va assolutamente evitato è che si effettui un taglio dei fondi previsti per le bonifiche, mentre è indispensabile conoscere quale organismo sarà in caso competente a questa funzione. Per quanto riguarda il Comune di Napoli, l’amministrazione deve provvedere alle operazioni di bonifica di tre siti Sin, cioè Napoli est, Napoli ovest e Pianura.
Per farlo, il governo deve garantire le risorse economiche necessarie, perché altrimenti non sarà possibile procedere ad una operazione che rappresenta una priorità e un diritto per questo territorio martoriato dalla storica piaga dei rifiuti e del loro smaltimento illecito, ma anche dalla vecchia attività industriale. Dal governo, dunque, aspettiamo una risposta concreta per poter procedere, soprattutto perché questa amministrazione sta dando prova di quanto sia forte l’impegno per realizzare una vera rivoluzione ambientale.
Un intervento, quello delle bonifiche in Campania, che appare ancora più urgente tenendo conto del fenomeno, in questi giorni al centro dell’attenzione dello stesso ministero dell’ambiente, dei roghi illegali che si verificano fra Napoli e Caserta nella cosiddetta Terra dei fuochi.Rispetto a questo fenomeno, frutto anche dell’economia criminale sommersa esistente in queste aree, serve una politica fondata sulle sanzioni e sui controlli, i quali non possono essere garantiti solo dalle autorità locali che non dispongono di mezzi e risorse sufficienti.
Ben venga dunque il rafforzamento dei Nuclei operativi ecologici, i quali hanno la competenza per contrastare questo fenomeno, le cui drammatiche conseguenze in termini di salute dei cittadini sono, per altro da anni, documentate da una vasta letteratura scientifica nota anche ai governi.
Per questo l’amministrazione del Comune di Napoli avanza richiesta della convocazione di un nuovo tavolo urgente in Prefettura con tutte le istituzioni coinvolte