Ho sempre pensato, sin da ragazzo, che nella vita ciò che conta davvero è l’amore. L’amore per la vita, per le persone, per la bellezza, per le cose brutte che vuoi cambiare, per i più deboli. L’amore è il cuore che batte, è la passione in ciò in cui credi. Anche le lotte per i diritti e per la giustizia sono lotte d’amore, ti riempiono il cuore, spesso con prezzi alti da pagare. Nella vita istituzionale mi è capitato non di rado che per arrestare le mie lotte mi hanno anche proposto carriere facili, posti di potere di grande prestigio ed assai remunerati. Dovevo allora fermare le mie inchieste di magistrato, oggi le mie lotte per una politica istituzionale contro i sistemi. Gli ideali non si comprano, non sono mai stato in vendita, non ho mai avuto un prezzo. La politica è la più grande missione per chi sogna di voler cambiare il mondo, renderlo più giusto, meno diseguale, più umano. Ovviamente la politica fatta per amore, non per potere, interessi o affari. Non si parla mai del diritto alla felicità, ma la politica dell’immaginazione al potere è quella di provare a creare comunità in cui si possa essere felici. Giustizia sociale, umanità, uguaglianza di diritti tra persone diverse, solidarietà, fratellanza, pace. Il contrario delle politiche fondate sull’accumulazione del denaro, sulla corruzione, sulla distruzione della natura, sulle guerre. La politica dell’essere deve essere più forte della politica dell’avere. La politica non deve tradire elettori e popolo, non deve cedere al compromesso morale per raggiungere il potere, deve servire il popolo, non servirsi del popolo. La politica deve essere anche connessione con il popolo, sentimento, empatia, partecipazione. La rivoluzione non si annuncia se non hai la volontà di rompere con il sistema. Ed anzi legittimi il sistema più opaco. La rivoluzione è rottura del sistema ed affidabilità di governo. La rivoluzione è storia se fai la rivoluzione, se l’annunci e poi ti leghi con il sistema non è rivoluzione, ma revisionismo. Da Napoli non portiamo denari o poteri, ma sette anni di cose fatte. La nostra dote politica. Vogliamo unirci a tutte le persone, i movimenti, gli amministratori, i militanti che vogliono fare la rivoluzione senza confini. Dall’acqua pubblica, alla rottura dei rapporti tra mafia e politica e corruzione e politica, dai beni comuni, alla valorizzazione dei luoghi liberati per un diritto come strumento di trasformazione sociale e non come schermo formale per il grimaldello repressivo dell’ordine costituito, dalla pubblicizzazione dei servizi di rilevanza costituzionale, all’inclusione, dalle città dell’accoglienza contro le comunità degli egoismi, dalle città dei giovani, del turismo e della cultura contro le comunità del rancore. A Napoli, senza soldi, in una città difficilissima con tanti problemi, assediati dal sistema, dai debiti ingiusti ed illegali, aggrediti dalle politiche liberiste, abbiamo dimostrato che nulla è impossibile. Lavoriamo insieme, per l’unità, fatta di credibilità e coraggio, per l’attuazione dei valori costituzionali. Per una società più umana e più felice. Siccome il tempo è adesso, anche di questo discuteremo nell’assemblea congressuale del nostro movimento democrazia ed autonomia, venerdì 25 maggio, al cinema modernissimo di Napoli. Per costruire un’agorà ancora più forte, oltre i confini, per dimostrare che i sogni si possono realizzare se le volontà si uniscono. Il demos unito non si può arrestare, è solo il popolo che scrive la storia. Ho sempre vissuto da rivoluzionario e da romantico, nella gioia e nel dolore, per questo ci credo e non ho mai smesso di lottare e di sognare allo stesso tempo. Del resto solo chi ama vive e muore una volta sola, chi non ama muore ogni giorno o al massimo sopravvive.