Esprimo assoluta vicinanza alla professoressa Angela Yael Amato per l’infame intimidazione subita all’interno della propria scuola. Napoli è città delle quattro giornate, della rivolta popolare all’occupazione nazi-fascista; Napoli provò a proteggere la propria umanità nella sua eterogeneità dalle legge razziali, come quando un funzionario di polizia del Vomero suggerì a una famiglia di ebrei cosa dovesse fare per non risultare negli elenchi di deportazione.
È necessario ricordare costantemente la storia della nostra città, bisogna farlo perché la memoria è l’esercizio di un ingranaggio collettivo. Dobbiamo vigilare e condannare tutti gli episodi di intolleranza religiosa e ogni fenomeno di razzismo. Per questo accolgo l’invito della professoressa Angela Yael Amato e insieme, scuola e amministrazione, organizzeremo un incontro al Margherita di Savoia.

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Diario dell'8 Febbraio 2015

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