Il governo sta comprimendo la Costituzione dunque non può pensare di reprimere il dissenso sociale con il manganello, per mezzo di ordini dall’alto di cui rimangono vittime le stesse forze dell’ordine, come dall’alto sono piovuti fumogeni dalle finestre del ministero della Giustizia, a Roma, sulla folla dei manifestanti in fuga. La violenza va condannata ma la crisi sociale non va ridotta a questione di ordine pubblico, serve una risposta politica che ascolti le ragioni della disperazione reale che hanno origine nelle politiche lobbistiche di austerità. Il liberismo, identità politica del governo Monti, che tutela solo i poteri forti, sta facendo aumentare vorticosamente le disuguaglianze sociali. Per quanto riguarda le manifestazioni e le piazze, poi, è arrivato il momento di introdurre il codice alfanumerico sulle divise che renda accertabile la responsabilità individuale di chi sbaglia evitando la criminalizzazione di massa. Il mio sogno è vedere unito il paese nella lotta democratica per i diritti e la Costituzione, in un processo di liberazione dai poteri forti e dalle mafie.