Due giugno, festa della Repubblica. “E’ la prima volta che festeggio questa ricorrenza indossando la fascia tricolore di primo cittadino. Per questo motivo, ho vissuto le celebrazioni istituzionali con emozione e orgoglio. Perchè sono il sindaco di Napoli, città Medaglia d’oro per la Resistenza, e perchè quest’ultima è il nostro “secondo Risorgimento”, momento fondativo dei valori repubblicani e costituzionali che oggi abbiamo celebrato; perchè vivo vicino Masseria Pagliarone, uno dei primi focolai delle Quattro giornate di Napoli.
Sessantacinque anni fa, le migliori anime politiche del Paese, pur nelle loro diversità, si unirono per scolpire quei valori a cui, anche oggi, si devono ispirare le nostre istituzioni, al di là della contingenza dei governi
Sono stati anni difficili per la nostra democrazia e per la nostra Costituzione: il Presidente del Consiglio non ha perso e non perde occasione, infatti, per attaccarla e svilirla, tentando di svuotarla con leggi ad personas e decreti legge. Eppure la Costituzione è stata, nel ventennio berlusconiano, l’unico argine che gli ha impedito di diventare un sovrano al di là della legge. I padri costituenti, infatti, sapevano che la democrazia è nella limitazione dei poteri, come diceva Montesquieu, non nel potere assoluto.”
Il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge è stato offeso dal legittimo impedimento; la certezza del diritto è stata attaccata dai condoni e dagli scudi fiscali; la perequazione tributaria, attraverso la quale lo Stato ridistribuisce ai più poveri, è stata svilita dal falso federalismo leghista; il valore del lavoro come principio cardine della Repubblica è stato vilipeso dalla precarizzazione e dall’attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori; i diritti sono stati erosi dalle privatizzazioni; l’indipendenza della magistratura è stata coartata dall’attacco ai "giudici comunisti” il governo parlamentare è stato compresso con il ricorso allo stato emergenziale e l’abuso dei decreti.
Contro questo attacco ai valori costituzionali, noi, oggi, abbiamo celebrato non solo la Repubblica ma il ritorno dell’Italia a se stessa; il ritorno a quei principi offesi dal berlusconismo.
A Napoli, a Milano, a Cagliari, in tutto il Paese è il popolo che si è messo in movimento. I cittadini, infatti, hanno testimoniato con il loro voto che la Repubblica deve rimanere fedele a quei valori democratici e antifascisti che rappresentano il prerequisito del nostro patto sociale.
Sono questi i principi dai quali bisogna partire per costruire un Paese diverso e migliore.
Luigi de Magistris