Ieri il Sindaco di Milano ha chiesto al Presidente del Consiglio Gentiloni di intervenire immediatamente per salvare le città metropolitane di Milano, Roma e Torino che non riescono ad approvare il bilancio. È evidente la richiesta di soldi, di una legge speciale. Il Governo è già intervenuto in questi giorni per evitare il dissesto di quelle città prorogando il termine per il bilancio al 30 giugno. Ma non è sufficiente, hanno bisogno di soldi. L’area metropolitana milanese, capitale della finanza, rischia di fallire, non garantire più il trasporto pubblico, forse non pagare gli stipendi. Il Governo si accinge, quindi, a varare l’ennesima legge speciale per Roma e Milano. Ancora soldi.
Noi in città metropolitana, grazie al lavoro immane che ho fatto con i dipendenti tutti e con il consiglio metropolitano, abbiamo approvato il bilancio il 31 gennaio. E siccome in questi due anni abbiamo fatto un lavoro enorme di risanamento ed efficientamento abbiamo anche un avanzo libero di oltre 500 milioni che potemmo spendere. Ma Governo e Parlamento ci dicono che non possiamo utilizzare il denaro – che abbiamo ricavato con trasparenza, onestà e forza amministrativa – per i vincoli di bilancio.
Ieri il Presidente Gentiloni ha annunciato 1 miliardo di euro per le zone terremotate e il progetto casa Italia con cantieri pilota per mettere in sicurezza il paese. Caro Presidente, in città metropolitana non ti chiediamo un euro che sia uno, ma solo di consentirci di spendere i 500 milioni che noi ci siamo trovati con capacità e caparbietà. Faremo il più grande piano di messa in sicurezza di scuole, strade, ambiente e territorio che l’area metropolitana di Napoli abbia mai realizzato dal dopo terremoto del 1980. E con le mani pulite. Mica potrete dare soldi a chi non è riuscito a fare i bilanci e non consentite di spendere a chi ha fatto bilanci virtuosi ? Non posso crederci. E comunque se malauguratamente non ci autorizzate – perché ci vuole una norma, piccola e semplice, senza soldi – noi li spenderemo lo stesso, con atti di obbedienza costituzionale: mettere in sicurezza il territorio è prevenzione, come insegna la protezione civile. Ci prenderemo questa responsabilità: la Costituzione viene prima delle leggi ordinarie e dei politicanti incapaci o in mala fede. Noi ovviamente, a scanso di equivoci Presidente, siamo favorevoli che siano salvate le città che rischiano il dissesto. Per noi la solidarietà vale sempre. Soprattutto per i meno ricchi, ma anche per i forti e i ricchi quando sono in difficoltà di vita. Che il Governo salvi le città a guida PD e 5 Stelle! Però chiediamo al Governo – e all”Anci, associazione nazionale dei comuni italiani – di scongiurare uno scenario da figli e figliastri. Ci sono le città in piano di riequilibrio, come Napoli e tante altre, che stanno finanziariamente in enorme difficoltà, vivono per capacità di resistenza quasi eroica. Il nostro Comune, ad esempio, ha approvato in giunta il bilancio a pochi minuti dal termine ultimo: in zona cesarini, ad un passo dal baratro. È stata un’impresa acrobatica. Per Napoli avete sforbiciato altri 15 milioni netti nonostante avevate più volte promesso mai più tagli ai Comuni; avete aumentato il fondo svalutazione crediti ed abbiamo dovuto metterci altri 45 milioni; in 6 anni ci avete tagliato quasi un miliardo; non avete temperato il nostro piano di riequilibrio, ad esempio consentendo la rinegoziazione dei mutui con cassa depositi e prestiti; non possiamo fare investimenti; si deve fare il bilancio consolidato di cassa e non più di competenza. E potrei continuare su altri aspetti, ma mi fermo su un ultimo punto.
Il Comune di Napoli ha il conto bloccato per circa 80 milioni di euro da Natale scorso per un pignoramento derivato da un commissariamento post terremoto 1980 !! Un debito quasi integrale dello Stato. Questo pignoramento per un soffio non ha provocato l’impossibilità di approvare il bilancio e pensate, solo per un attimo, come facciamo a governare in questo contesto avendo anche la cassa bloccata. Non so come abbiamo pagato stipendi e garantito servizi ! Il Governo doveva intervenire per far togliere il pignoramento. Non lo ha fatto. Bastava un segnale. Non è arrivato. Ci hanno tenuto con le loro braccia forti e potenti sott’acqua per vedere forse quanto riuscivamo a resistere in apnea. Abbiamo resistito anche questa volta. Ma che ingiustizia ennesima ! Ora si daranno soldi a Roma, Milano e Torino. Questa è l’Italia giusta e solidale che volete? Da noi la pazienza per le ingiustizie è terminata.
Il Governo dimostri in questi giorni – c’è da approvare anche il decreto enti locali – che non esiste l’Italia di serie A e di serie B, che non ci sono i raccomandati e gli sfigati, che non ci sono i protetti politicamente e i senza santi in Paradiso. Noi non vogliamo le leggi speciali come vi chiedono quelli che le hanno già avute. Noi non vogliamo privilegi. Noi che amministriamo senza soldi, ma in autonomia e con tanta onestà, vi chiediamo il giusto – per non andare in agonia per colpa di uno Stato ingiusto e iniquo -, quello che ci spetta da tempo e voi lo sapete. Attendiamo con speranza pasquale e tenete a mente che chi nasce in città di mare e chi tene ‘o mare, sa nuotare.
Buona domenica delle palme.