Luigi de Magistris
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Luigi de Magistris

PRIMO PIANO

Ai Napoletani e agli abitanti sempre più numerosi che invadete gioiosamente la nostra città, comunico che stiamo facendo un lavoro enorme ed assai proficuo che condurrà a risultati molto concreti, entro la fine di quest’anno, di messa in sicurezza del bilancio del Comune e miglioramento dei servizi della nostra città. L’azione che abbiamo messo in campo, con tutti quelli che con competenza, forza e coraggio ci sostengono da molti anni, è finalizzata a raggiungere risultati assai concreti ed anche a distruggere le forze del male, della pavidità, della viltà, del pilatesco nonsipuotismo, che cercano di impedire il raggiungimento dell’interesse pubblico e del bene comune nella nostra città. Anche nel trascorso mese di settembre ci hanno pesantemente ostacolato con il chiaro obiettivo di colpire la città, i suoi cittadini e chi li amministra per volontà popolare. Hanno però prodotto l’effetto di renderci ancora più forti e coesi anche nei riguardi di quelli che pensano che è impossibile vincere e che sia inevitabile arrendersi. Noi arruoliamo oggi ed anche domani solo lottatrici e lottatori. Chi trova più comodo, soprattutto per difendere il proprio interesse personale, interpretare il diritto in modo conformista e non costituzionalmente orientato, è pregato di desistere. In questo autunno che ci porterà fuori dal tunnel verso la luce, in tante situazioni difficili che alcuni danno per perse e che io considero invece da vincere, non vogliamo accanto esseri umani invertebrati, senza spina dorsale, senza schiena dritta, senza coraggio, senza amore per questa città e per il suo popolo. La sfida di Napoli è troppo bella e grande, non vogliamo costringere nessuno a seguirci nelle nostre lotte, ma nemmeno essere incatenati da nessuno. Questa città deve volare per la libertà e la giustizia. Lo so bene che per amore di questa città, sul piano degli interessi privati personali, si può solo perdere, ma si vince nel combattere per rendere la nostra comunità migliore e per vivere tutte e tutti in condizioni più felici. Ed allora pancia a terra, testa sul collo, passione nel cuore, forza nelle gambe e nelle braccia e nulla sarà impossibile per gli obiettivi che ci siamo prefissi, uno per uno. Rimuovere gli ostacoli è il forte imperativo categorico che ci impone la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza. Sono ottimista e fiducioso, oserei dire certo, e nonostante il nero che certe volte ci circonda e quasi ci assedia, io vedo i mille colori vincenti della Terra Nostra.

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Un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, più indizi, soprattutto se gravi, precisi e concordanti, sono una prova. La prova è che vogliono mettere in ginocchio la città, distruggere i diritti dei suoi abitanti, fermare la rinascita della città. Napoli e la sua liberazione dal Sistema stanno dando troppo fastidio ai poteri tradizionali. La conoscenza fino al midollo dello Stato, maturata in quindici anni di prima linea di magistratura e sette anni di prima linea di Sindaco di Napoli, mi fanno ritenere che poteri statuali sono ostili per questa città. È una vergogna senza fine quello che ho visto. La città si è liberata, in questi anni, del rapporto tra camorra, corruzione e politica, la città si è liberata dei rifiuti, la città ha liberato enormi energie vitali tanto da essere oggi la città più vulcanica d’Italia per talenti e cultura. L’energia in città è esplosiva e felicemente contagiosa. Proprio perché siamo onesti, autonomi, liberi e coraggiosi ci mettono dure gabbie normative e crudeli vincoli finanziari, ci tagliano trasferimenti, ci impediscono di assumere, ci vietano di fare investimenti, ci pignorano le casse comunali, ci bloccano la spesa, ci applicano sanzioni per debiti non pagati dallo Stato quando, semmai, dovremmo essere risarciti. Ci sommergono di debiti dello Stato risalenti al terremoto del 1980 ed all’emergenza rifiuti da noi cancellata, ed invece di risarcire la città ci bloccano ogni azione. Resistiamo assediati. Ma che senso hanno le elezioni popolari, la democrazia, le autonomie locali, se ad un sindaco, democraticamente eletto, viene impedito, in violazione della Costituzione, di esercitare il proprio mandato ? L’obiettivo dei nemici della città è quello di far piombare la città nel caos, vogliono affamare il popolo napoletano, distruggere i diritti dei cittadini, in nome del pensiero liberista/monetarista dove contano solo i numeri. Basta che le tabelline sono a posto la carne viva della gente può anche morire. Ma i numeri contano a loro uso e consumo, perché se i conti non tornano per colpa di debiti dello Stato, lo Stato se la prende con le vittime e non con il carnefice. La legalità formale – solo apparente – degli apparati statuali è connaturata da una violenza istituzionale inaccettabile, in palese violazione dei principi fondamentali della Costituzione Repubblicana, nata dalla resistenza al nazifascismo. La giustizia e la Costituzione sono però più forti della legge e dei provvedimenti amministrativi e giudiziari che vanno sempre interpretati in maniera costituzionalmente orientata. Chi viola la Costituzione ed attenta ai diritti della città e dei suoi abitanti è contro la giustizia e commette condotte illegittime anche se, formalmente, apparentemente legali. Tra rispettare la tabellina dei numeri, mettersi a posto la coscienza in modo pavido e vile affamando, però, un popolo, noi ci schieriamo dalla parte dei diritti e dei bisogni del popolo napoletano. Tra mettere la pratica a posto burocraticamente e pilatescamente parlando ed, invece, attuare la lotta per i diritti e per la Costituzione la scelta per noi è obbligata e naturale. Ci ribelliamo al sistema ed ubbidiamo alla Costituzione. Siamo sovversivi rispetto al sistema per il ripristino della normalità costituzionale. Vogliono arrestare la rinascita di Napoli, attaccano una città che ha rotto un sistema che mai nessuno prima aveva intaccato, bloccano il funzionamento dei servizi della città, proprio ora che si può attuare in modo forte il miglioramento della qualità della vita con servizi migliori e più efficienti. Dove eravate quando si mangiavano la città e la violentavano in modo indecente ? Oggi attaccate una città viva grazie al suo popolo ed amministrata con le mani pulite. Ci vogliono impedire di governare la città. È una vergogna senza fine. Sono e siamo profondamente indignati. In Italia gli onesti vengono perseguitati, mentre i corrotti vengono premiati. Nonostante la nausea per queste condotte eversive dell’ordine costituzionale, noi non ci omologheremo a questa violenza, del resto le quattro giornate di Napoli ci hanno insegnato proprio che di fronte ai soprusi e alle ingiustizie bisogna ribellarsi. Chi non ha coraggio per questa lotta così dura e difficile si metta in panchina, noi ci fermeremo quando i diritti della città e dei suoi abitanti saranno realizzati e quando sopraffazioni ed ingiustizie saranno sconfitte. Voi ci volete impedire di dare i servizi ai cittadini e ci vorreste domi al dogma del liberismo carnivoro, noi non ci piegheremo mai. Lotteremo da combattenti e con il diritto costituzionale e la forza di un popolo maturo e liberato distruggeremo con la democrazia i nemici di Napoli.

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E’ finita l’estate ed ancora una volta il bilancio turistico-culturale della nostra città è eccellente. Siamo sempre in vetta in Italia per crescita turistica e l’offerta culturale è all’altezza di una città capitale. Le persone che visitano la nostra Napoli sono sempre più entusiaste della vitalità e dell’energia che la città esprime, dell’ospitalità e dell’umanità del nostro popolo, sono ammirati di una città mondo non globalizzata. Questi risultati che ci siamo conquistati con tanta forza e passione vanno a merito dei napoletani e della città. Si consolida un’economia reale orizzontale che attraversa la città e si creano decine di migliaia di posti di lavoro. Se tutto questo ci riempie di soddisfazioni siamo molto indignati di come veniamo costantemente ostacolati, con vincoli normativi e gabbie finanziarie, nel nostro agire quotidiano nell’amministrazione della città. È evidente la volontà di non consentire alla città di poter realizzare diversi obiettivi strategici. Mentre per noi è fondamentale migliorare i servizi che innalzano la qualità della vita dei napoletani e di tutti coloro che si trovano nella nostra città, ci fa profondamente indignare il fatto che non possiamo realizzare quello per cui ci impegniamo, senza sosta, a causa di debiti dello Stato risalenti al terremoto ed all’emergenza rifiuti. Ci infliggono, ad esempio, una sanzione di cento milioni di euro circa per un debito dello Stato che lo stesso Stato ha ammesso essere suo: sei innocente ma devi pagare ! È incredibile fino a che punto sono arrivati. Ci vogliono costringere a bloccare servizi essenziali con ricadute pesantissime sulla città e sul suo popolo. Per decenni nessuno si è accorto di nulla: si sono mangiati soldi pubblici, hanno umiliato la città, l’hanno sommersa di debiti e rifiuti. Ora che la città rinasce e che potrebbe volare ancora più in alto provano a mettere piombo avvelenato sulle ali. Quello che ho visto e sto vedendo in pezzi di politica e di istituzioni ha uno scopo preciso: fermare la rinascita della città che turba equilibri di vario tipo ed interrompere il laboratorio Napoli che ha fatto della questione morale, della lotta alle privatizzazioni dei servizi costituzionali, della partecipazione popolare alcuni dei tratti salienti di un modello di città non omologata al sistema. Noi comunque non molleremo mai e faremo di tutto, senza lasciare nulla di intentato, perché le nostre lotte per i diritti e per la giustizia, nell’interesse del popolo sovrano, possano sconfiggere i giochi di potere che mirano a colpire la vita quotidiana di ogni cittadino della nostra Napoli. Agiremo nel rispetto della legge costituzionalmente interpretata e del popolo che ci ha eletto per governare.

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Nella nostra Repubblica compito del Ministro dell’Interno è anche, forse soprattutto, quello di garantire la sicurezza del nostro Paese. Nei primi cento giorni di Governo il Ministro dell’Interno Matteo Salvini si è conquistato, in linea con il Governo del cambiamento, il titolo di Ministro dell’insicurezza nazionale. Elencare tutte le ragioni di questo titolo così meritato non è agevole da sintetizzare. Il suo cavallo di battaglia, pompato dalla propaganda del potere, è quello di avere fermato l’invasione dei migranti nel nostro Paese. Falso ! Non c’è nessuna invasione e nessun merito si può attribuire a questo Governo sul tema dell’immigrazione, che è un tema serissimo. A cominciare dai centri di accoglienza straordinaria che provocano concentrazione di migranti tutti negli stessi luoghi, voluti da Salvini quando governava con Berlusconi e voluti oggi da Salvini che governa con Di Maio, anche grazie al via libera di Berlusconi. Mai si è visto, poi, nella storia della Repubblica, un Ministro dell’Interno incitare all’odio razziale e alla discriminazione di razza. Oltre ad essere una condotta vietata dalla legge lo sdoganamento degli istinti violenti repressi ha prodotto un aumento dei reati con motivazione razziale. Con Salvini Ministro dell’Interno sono aumentati i reati con motivazioni di razza che ricordano il ventennio fascista. Le condotte del Ministro, contro bambini, donne e persone inermi, che ha ordinato il sequestro per giorni, esponendoli al pericolo di vita nella barche della speranza, provocano odio e rabbia nei confronti del nostro Paese che ha, invece, una storia di solidarietà ed umanità. Il Ministro dell’Interno mette in atto condotte che espongono il Paese ed i suoi abitanti al pericolo concreto di sentimenti di vendetta in un conflitto dell’odio contro odio. La sicurezza non si costruisce esaltando paure, alimentando odio e inseguendo il nemico del giorno, che, guarda a caso, non è mai il corrotto o il mafioso, ma la gente povera e debole. Il Governo dal pugno di ferro contro i poveri e dalla spada di latta contro i potenti. Il Ministro dell’Interno non ha fatto nulla per potenziare la presenza delle forze di polizia per prevenire e reprimere i reati nei nostri territori. Nulla di nulla ! La sua ricetta è quella di armare gli italiani per difendersi da soli. Il far west territoriale. Liberi tutti di sparare a vista. Nulla di nuovo per un Ministro che già tace su ronde squadriste. È la riforma della legittima difesa. In Italia già esiste la legittima difesa e la giurisprudenza negli anni ne ha dato una interpretazione costituzionalmente orientata. Salvini vuole armare gli italiani per creare i prodromi di una guerra civile strisciante del bianco contro il nero, dopo avere per anni alimentato l’odio del nord contro il sud. Il Ministro dell’Interno nella nostra Repubblica ha anche il ruolo di tutelare le autonomie locali. Nulla di nulla sinora. Basterebbe togliere vincoli normativi e finanziari assurdi – è facilissimo se si ha la volontà politica – e potremmo, ad esempio, impiegare le forze della polizia locale di notte ed i festivi che oggi ci vietano e potremmo assumere domani cento poliziotti municipali che oggi ci impediscono. Per non parlare della questione morale. Il Ministro dell’Interno è il capo politico delle forze di polizia. Non dovrebbe sottrarre da segretario della Lega 49 milioni agli italiani, mentre ci sono appartenenti alle forze di polizia – i cui vertici dipendono dal Ministro – che non trovano i soldi trafugati. Prima gli italiani o prima il partito sig. Ministro ? Il Ministro dell’Interno dovrebbe stare attento anche ai suoi alleati. Le forze che si ispirano alle ideologie nazifasciste sono vietate dalla legge che il Ministro dell’Interno dovrebbe far rispettare ed, invece, si accompagna a quelle forze o, comunque, non ne prende le distanze. Il Ministro dell’Interno dovrebbe stare attento a chi sale sul carro della sua nera compagnia, del resto, poi, sul tema della lotta alla criminalità organizzata questo Governo sinora non ha fatto nulla. Il Ministro dell’Interno dovrebbe sostenere chi aiuta le persone fragili e non abbattere le esperienze di accoglienza nel nostro Paese tagliando fondi. Il Ministro dell’Interno dovrebbe avere a cuore le fragilità e la coesione sociale e, quindi, non armeggiare gli arnesi odiosi degli sgomberi e delle ruspe. Lo faccia con i mafiosi e finanzi, invece, i Comuni per realizzare alloggi per i senza tetto. Ma la responsabilità è troppo facile attribuirla solo a Salvini che è carta conosciuta. Salvini non sarebbe, tra l’altro, Ministro dell’Interno e capo politico di fatto del Governo senza i 5S. L’art. 95 della Costituzione attribuisce, poi, al Presidente del Consiglio e, quindi, al Governo intero la direzione politica. Ergo è del Governo la responsabilità politica di questa deriva pericolosamente autoritaria. Le condotte fasciste ed eversive si possono realizzare con il manganello ed anche con la violenza della legalità formale. Le violenze dell’ordine costituito che si veste di legalità, ma che sono contro giustizia e Costituzione, sono le più odiose ed insidiose. È grave ed inquietante che la direzione politica delle forze di polizia sia affidata a chi sta mettendo in pericolo la sicurezza e la coesione del Paese ispirandosi nitidamente alla discriminazione fondata sul colore della pelle, in palese violazione dell’art. 3 della Costituzione Repubblicana. Non si può sottovalutare questa deriva che mina le fondamenta della nostra Costituzione e della nostra Repubblica. Di fronte ad ideologie, condotte, provvedimenti e norme che si ispirano al pensiero fascista la risposta democratica deve essere adeguata e proporzionata. Il fascismo si sconfigge con la Resistenza. Il fascismo non è un pensiero politico ma è un crimine da combattere. Altrimenti la Storia non ci ha insegnato davvero nulla.

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