Luigi de Magistris
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Luigi de Magistris

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Nei quindici anni in cui ho svolto le funzioni di Sostituto Procuratore della Repubblica ho vissuto di più con poliziotti, carabinieri e finanzieri che con mia moglie e i miei figli. Abbiamo condiviso investigazioni, procedimenti penali, pericoli, paure e risultati straordinari. Abbiamo spesso lavorato in pochi e con pochi mezzi per contrastare le più potenti organizzazioni criminali. Ne ho apprezzato in tante e tanti professionalità, passione per la giustizia, abnegazione, umanità. Ho conosciuto anche opacità professionali e deviazioni criminali, anche gravi. Il Ministro Salvini negli ultimi tempi ama indossare frequentemente felpe, giubbotti, distintivi vari della Polizia di Stato. Non mi riferisco al caso in cui si fa visita ad un corpo dello Stato e, nell’occasione, si indossa un cappello, una divisa, un distintivo. In tale ipotesi è anche un bel segnale, quale vicinanza istituzionale a chi si trova in prima linea: poliziotti, carabinieri, finanzieri, polizia locale, vigili del fuoco, protezione civile, medici, ecc. Nel caso di Salvini è molto diverso. Nelle occasioni più disparate il Ministro dell’Interno indossa vestiario ben visibile della Polizia. La Polizia di Stato è istituzione fondamentale per la tenuta democratica in uno stato di diritto. Nel nostro Paese vi sono stati poliziotti e poliziotte vittime delle mafie, del terrorismo, della criminalità comune. Certo, come in tutte le istituzioni, anche nella Polizia vi sono state deviazioni, anche molto gravi, di appartenenti al corpo, penso, per fare un solo esempio, agli inauditi fatti criminali durante il G8 di Genova nel 2001. La Polizia di Stato, così come le altre forze di polizia, sono lo Stato, non appartengono ad una parte. È grave che un ministro, importante esponente politico, segretario di un partito, strumentalizzi, a fini di parte, forse addirittura personali, una istituzione che è garanzia per tutte e tutti. Le forze di polizia hanno un potere enorme, soprattutto di incidere sulla vita delle persone, nel bene e nel male, sulle libertà individuali e civili, quindi non deve essere consentito a nessuno di strumentalizzarle, anche solo correndo il rischio di trascinarle in una logica di appartenenza, pur nella certezza che le donne e gli uomini della Polizia di Stato non si fanno certo strumentalizzare da nessuno. Ma il messaggio che passa potente nella comunicazione è inaccettabile. Non escludo che nel delirio di onnipotenza Salvini, vivendo quasi un deja vu o una dissociazione, pensi davvero di essere diventato un poliziotto, una sorta di capo politico della Polizia, allora, a questo punto, potrei suggerirgli qualche pista investigativa. Mi limito a due filoni, per brevità. Il primo. Indaghi su se stesso quale segretario della Lega per trovare i circa 49 milioni che secondo la magistratura sono stati illecitamente sottratti al popolo italiano. E siccome vengono prima gli italiani magari, con quei soldi, possiamo rafforzare i mezzi in dotazione alle forze di polizia. Il secondo. Verifichi bene le persone che stanno salendo sul suo carro politico, mi riferisco alle terre che ben conosco, quelle del sud, e scoprirà fatti non certo in linea con la storia della lotta al crimine. Ma Lei questo già lo sa, non credo abbia bisogno di inventarsi poliziotto. La mia opinione Ministro è che Lei, andando in giro con le giubbe della Polizia, produca un danno di immagine ad una istituzione che non è e non deve mai apparire di parte, che non appartiene ad una parte del governo, ne’ al governo intero, di qualunque colore politico esso sia. È una Istituzione del Paese a garanzia delle libertà di tutti coloro che si trovano in Italia. Onorevole Salvini, Lei legittimamente svolge pro tempore le funzioni di Ministro dell’Interno ma ovviamente non tutti si sentono rappresentati da Lei. Io, ad esempio, non mi sento garantito da Lei, anzi avverto che la sua politica mette in pericolo la stessa sicurezza del nostro Paese. Il fatto che Lei utilizzi, a mio parere indebitamente, nei luoghi più disparati, tra un incontro istituzionale ed una pizza, il vestiario e i segni distintivi della Polizia di Stato mi preoccupa. Lei, sig. Ministro, pratica un pensiero politico che considero improntato alla discriminazione razziale ed alla xenofobia, tanto per fare un esempio. Ritengo che Lei, ad esempio, non restituendo il maltolto quale rappresentante del suo partito non stia dando l’esempio ad un Paese in cui è diffusa una grave povertà. Queste sono ovviamente mie opinioni. Così come le sue opinioni sono totalmente diverse dalle mie. Non faccia più apparire, con immagini inguardabili, Lei come se fosse, in qualche modo, il rappresentante della Polizia di Stato. Immagino che non terrà in alcun conto le mie considerazioni. Nemmeno mi illudo che i suoi alleati di governo – che passeranno alla storia per averla catapultata da braccio destro di Berlusconi, a vice-premier del governo “del cambiamento”, consentendole di raddoppiare i consensi e facendola percepire come il vero dominus politico del governo – possano farla dissuadere da tali condotte. Chi lo sa se altri che hanno a cuore le istituzioni democratiche del nostro Paese non la portino a ragionare. Sig. Ministro faccia tutta la propaganda che vuole, ma eviti di strumentalizzare le istituzioni democratiche del nostro Paese. Si occupi, piuttosto, di mettere nelle condizioni le forze di polizia di avere più risorse, più mezzi e più personale. Lei non è un poliziotto, è un Ministro che, finora, ha fatto solo crescere nel nostro Paese insicurezza, rancore, razzismo, odio e violenza. È la mia opinione da italiano. Non come Lei che, nel 2009, indossava una maglietta con la scritta Padania is not Italy ed oggi indossa un altro titolo: prima gli italiani. Se dovessi crederle dovrei pensare che oggi Lei è contro la Padania. Il mio pensiero, invece, è che Lei è solo un abilissimo politico con un grande senso dell’opportunismo, se del caso da usare anche, senza scrupoli, sulla pelle dei più deboli, ancor meglio se hanno il colore della pelle nera. Cerchi, sig. Ministro, facendo anche leva sui suoi freni inibitori, di evitare di trascinare, nella sua propaganda, le Istituzioni della Repubblica che sono a garanzia della tenuta democratica del nostro Paese.

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Nella vita si deve scegliere. È poi doveroso e bello aiutare a scegliere chi non sempre può scegliere liberamente. Il mondo è pieno di ingiustizie, di guerre, di violenze, di odi, di abusi, di indifferenti. Certe volte può sembrare tutto inutile, privo di senso. Ma nel mondo c’è anche tanta umanità, tanto amore, tanta sete di giustizia, tanta solidarietà, tanta fratellanza. In alcuni attimi la vita sembra essere gioia profonda. La felicità si costruisce rafforzando la coesione, l’incontro, la contaminazione, sconfiggendo il rancore. La sicurezza e l’uguaglianza si rafforzano costruendo ponti di pace e lottando per la libertà dei popoli. Senza libertà non c’è dignità. La lotta per i diritti è contro gli oppressori per emancipare gli oppressi. Nella vita anche quando tutto sembrava perso ho scelto di vivere con umanità cercando sempre l’incontro con le persone. Nella vita ho visto troppe ingiustizie, sulla mia pelle e su quella di tante persone, sono caduto e visto persone cadere, mi sono sempre rialzato e ho aiutato persone a rialzarsi e non ho mai scelto la via comoda del potere dal compromesso morale e del denaro, ma sempre quella del potere dei senza potere come servizio per la collettività e per il bene comune, mai la strada della felicità apparente, ma sempre quella del cuore aperto per ringraziare del dono della vita. Anche in politica ho scelto di rimanere umano, sempre in lotta per i diritti e per la giustizia per contribuire, nel mio piccolo, a costruire un mondo con minori ingiustizie e più sorrisi. Non arrendetevi alle ingiustizie, lottate sempre !

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Le festività natalizie sono giunte al termine e mi sento di esprimere enorme soddisfazione per come sia andata in questi giorni per la nostra amata Napoli. Al netto sempre di problemi e sofferenze di vario tipo che non mancano mai, la Città è stata piena di vita ed energia. Una moltitudine vastissima di iniziative culturali, battuto il nostro precedente record di presenze turistiche. Siamo ormai nella storia di Napoli. Turismo anche di qualità, persone attente e rispettose dell’identità della nostra Città. Ultimo dell’anno e capodanno con un’organizzazione quasi perfetta. Città sempre più pronta e matura, a tutti i livelli. Un 2019 iniziato anche sotto l’egida della solidarietà e della fratellanza. Napoli Città umana, capitale mondiale della rivoluzione dell’umanesimo. Mentre un governo disumano lascia in balia del mare, al gelo e alla tempesta, in pericolo di vita, persone, tra cui bambini, colpevoli solo di avere la pelle nera, la nostra Città ha ricordato al mondo intero che il nostro porto è aperto sempre per offrire salvezza a chi rischia di morire. Ai governanti nazionali dal cuore di pietra abbiamo risposto dalla Città della cultura millenaria con un cuore infinito. Grazie Napoli, in queste festività hai avuto un volto tenero e gioioso, grazie ai napoletani che stanno sempre di più dimostrando cura e amore per la nostra Terra e grazie ai turisti e agli abitanti della nostra Città che ci stanno onorando del loro affetto. Sono orgoglioso della mia Città alla quale garantisco, come sempre, il massimo impegno per l’intero anno appena cominciato.

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Buon anno 2019 a tutte e tutti ! Buon Anno a Napoli, la mia Città. Che possa Napoli, con il sostegno del suo popolo, consolidare gli straordinari risultati raggiunti; diventare sempre più capitale globale dell’umanità, dell’energia di vita, della solarità, della solidarietà, della cultura, dei talenti giovanili, di un turismo sostenibile; che possa crescere sempre di più l’economia reale e diffusa ed il lavoro. Che possano migliorare sempre di più i servizi tutti per garantire più qualità della vita ad ogni persona. Che possano diminuire fragilità umane e materiali, a cominciare dai luoghi più sofferenti della Città. Io sarò, come sempre, in prima linea, per la mia amata Napoli. Senza sosta, con la forza, la passione e l’entusiasmo di sempre. Buon Anno a tutti quelli che nel 2018 hanno fatto prevalere sentimenti cattivi affinché possiate trovare nell’anno che verrà le motivazioni per redimervi, convertirvi, riabilitarvi, insomma cambiare modo di vivere. Con rancore, odio, violenza, razzismo non si va lontano nel cammino. Per chi vive di corruzioni e mafie che sia per voi un anno di sonore sconfitte. Buon Anno soprattutto a chi non ha smesso di sognare in un mondo migliore. Buon Anno ai costruttori di pace, coesione, fraternità, uguaglianza, giustizia perché realizzano ponti per un cammino lungo dell’umanità. Buon Anno a chi lotta per i diritti, per l’ambiente, per i beni comuni, insomma per la difesa del creato. Buon Anno a tutti quelli che cercano una bussola interiore per una vita migliore. Buon Anno a chi oltre che alla propria vita ed ai legami personali si impegnerà per la costruzione dell’alternativa ad un mondo troppo diseguale ed ingiusto. Buon Anno a chi nella propria vita si impegna per il benessere collettivo perché solo in un mondo coeso ed umano si potrà costruire un futuro per il pianeta. Buon Anno a chi soffre. Buon Anno a chi pensa al nostro prima che al suo. Buon Anno, allora, di pace e felicità nel cuore a tutte e tutti. Buon Anno di Amore e di Vita ! !

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