Per Nicoletta

Due premesse. La prima: non conosco gli atti del procedimento penale in cui è coinvolta anche Nicoletta Dosio e con riferimento al quale è stata tratta in arresto. Ma questo non arresta la mia volontà di esprimermi con convinzione. La seconda: non sono amico, ne’ ho una conoscenza approfondita di Nicoletta Dosio. Due considerazioni. La prima: ritengo la lotta NO TAV in Val di Susa un’espressione forte di come i movimenti popolari di liberazione difendono i territori. Una grande battaglia in difesa della Terra contro il partito trasversale degli affari. La seconda: ho ascoltato Nicoletta questa estate in un dibattito a Napoli, all’ex OPG Je So Pazzo. Un intervento bellissimo, commovente, che ha emozionato tutte e tutti. Parole ricche di amore per la Terra dove vive il popolo della Valle, tanta passione civile. Riflessioni semplici e colte allo stesso tempo ed intrise di umanità straordinaria. Ragionamenti profondi, radicali, intrisi di giustizia. Anche di quella giustizia colpita da una legalità sempre più spesso ingiusta. Nicoletta ed anche io stesso abbiamo parlato in un luogo occupato da centinaia di giovani. Mi correggo subito: in un luogo liberato da questi giovani. In un luogo dove c’era restrizione e primato della legalità formale. Ora vi è libertà e giustizia praticate dal basso. Grazie a questi giovani. Ho voluto fortemente che questa pratica di liberazione non venisse considerata con la logica del divieto e della repressione. Ma anzi utilizzando il diritto come strumento di trasformazione della società, anche in chiave rivoluzionaria, oggi l’amministrazione riconosce valore giuridico e, quindi legale, a questa esperienza AUTONOMA. Il diritto è uno degli strumenti per consolidare i processi di cambiamento sociale popolare, dal basso. Non riesco ad immaginare la professoressa di greco antico Nicoletta Dosio come una donna socialmente pericolosa. Forse per il Sistema, ma non per la Giustizia. Non ci riesco, da uomo, da magistrato, da sindaco. Chiedo scusa per questo mio limite, ma pur sforzandomi, non ci riesco. Nicoletta, in verità, non ha disobbedito. Nicoletta ha obbedito alla Costituzione Repubblicana: in particolare all’art. 1, la sovranità appartiene al Popolo, e all’art. 9, la Repubblica tutela il paesaggio. Negli occhi di Nicoletta, questa estate, ho visto amore e sete di giustizia. Nell’Italia della normale devianza chi difende la Costituzione, chi difende la natura, chi è contro la corruzione, chi tutela la storia, la cultura e il paesaggio è un sovversivo. Io mi schiero. Io sto con Nicoletta. A lei tolgono momentaneamente la libertà di movimento ma non intaccano la sua libertà. Forza e Coraggio per chi lotta e non si arrende ! Spero molto presto di poter abbracciare Nicoletta “liberata”.

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