Siamo addolorati per la morte del clochard il cui corpo è stato rinvenuto questa mattina, presso la Galleria Umberto, dalla sezione scientifica della polizia. Si tratta di una morte che genera sofferenza in tutta la città e nell’amministrazione. Siamo consapevoli che molto è stato fatto e che, tuttavia, molto ancora bisogna fare, attraverso uno sforzo corale da parte di tutte le istituzioni, per garantire assistenza e tutela alle persone socialmente più esposte. Come amministrazione abbiamo attivato, nonostante la condizione finanziaria ereditata, una rete composta da Unità Mobili Comunali, da quelle del privato sociale e della Croce rossa. Una rete che opera su tutto il territorio cittadino di giorno e di notte, fornendo assistenza, pasti e bevande calde, coperte. Si tratta di un coordinamento fortemente voluto dall’amministrazione, la quale inoltre ha dato indicazione, proprio in questo periodo di ‘emergenza climatica’, di lasciare aperte alcune stazioni della metro durante le ore notturne proprio per dare ricovero ai senza dimora. Proprio ieri sera, il clochard deceduto stamattina è stato interessato da un intervento dell’Unità Mobile del Comune di Napoli, della polizia e del 118, allertati da un cittadino che segnalava un senza dimora con problemi di salute. Il tentativo di intervento coordinato, però, non è stato possibile: Franco I., questo il suo nome, ha rifiutato l’assistenza medica, abiti e coperte di ricambio.
E’ questo l’aspetto più drammatico di un lavoro difficile che non sempre consente di assistere i senza dimora come vorremmo, soprattutto perchè spesso ci si trova dinanzi al rifiuto dell’aiuto offerto. Tuttavia non bisogna arrendersi.
Sono circa 1500 i senza fissa dimora che vivono nelle strade di Napoli, così come nelle principali città europee, e verso di loro è costante l’intervento da parte delle istituzioni e delle associazioni del privato sociale. Avvenimenti drammatici come quello odierno meritano il giusto cordoglio e la giusta collaborazione di tutti, evitando ogni strumentalizzazione, per aiutare veramente i soggetti più deboli. Il tema della tutela delle fasce sociali deboli, comunque, continua ad essere all’attenzione di questa amministrazione che, oltre a ricordare l’esistenza di un numero d’emergenza disponibile 24 ore su 24 per segnalare la presenza di persone in difficoltà, si sta impegnando, come segnalato nei giorni scorsi, ad implementare i posti dedicati all’accoglienza anche diurna sfruttando anche l’ex Real Albergo dei Poveri.