In queste ore convulse si estrapola una frase, si coglie un accento, si vede una risposta come lapidaria, allora ho deciso di registrare questo video per fare chiarezza politica. È molto profonda la lealtà umana che sento verso Di Pietro, il che conta più delle alleanze, delle contingenze o delle contrapposizioni politiche. Ero isolato quando Mancino e compagni stavano decretando la mia fine di pm in Calabria: allora Di Pietro mi tese la mano. Di Pietro mi tese la mano proprio quando molti politici, gli stessi che oggi mi chiedono incontri e confronti, erano pronti a dare l’ultimo colpo per decapitarmi.Questo conta più di ogni altro aspetto. Ed è proprio questo stato d’animo a rappresentare la linea di confine che ha guidato anche le critiche più aspre che ho rivolto a Di Pietro, critiche avanzate tra persone che si vogliono bene, perchè da un amico leale ti aspetti che ti dica la verità. In questo momento Di Pietro ha tutte le possibilità per rigenerarsi e ripartire, per essere tra i protagonisti della nuova stagione politica, avendo combattuto il sistema, le cricche, il berlusconismo, ed avendo condotto lotte politiche importanti.Purtroppo intorno a lui si è ultimamente creata una coltre di cortigiani che fanno assomigliare IdV a partiti che lui stesso ha combattuto. Oggi è il momento di cambiare: non di fare passi indietro o di cedere la poltrona, ma di mettersi di lato per far transitare l’onda politica del cambiamento. E lui? Lui dovrà e potrà essere uno dei protagonisti di questo cambiamento politico. Adesso vedrei bene che l’IdV, la parte sana e bella, si mettesse a disposizione di questo progetto più ampio e nuovo, più aperto e più radicale. Oggi ci sono uomini e donne del mondo delle professioni, della scuola, della informazione, della magistratura che si vogliono candidare, che vogliono dare qualcosa per il bene del paese. Queste persone devono ritrovarsi in un luogo in cui c’è qualcosa di diverso e più grande rispetto ai partiti e che non è solo la protesta rabbiosa ma anche la proposta costruttiva. Per questo non basta “rinfrescare” il partito IdV o aprirlo alla società civile o togliere semplicemente il nome di Di Pietro dal simbolo, perchè il movimento tellurico in politica e i cambiamenti epocali sono prodotti dalle persone e dai grandi movimenti, dunque non dai partiti o dai governanti o dai leader.E’ il momento della svolta. Una crisi, come quella che investe il partito, è una grande opportunità che andrebbe colta. L’IdV ha fatto tanto ma ora deve cambiare.