La nuova social card, prevista in via sperimentale dal Governo nel Dl semplificazioni, appare iniqua e discriminatoria perché non tiene conto del livello dei servizi sociali pubblici che nel Mezzogiorno è inadeguato e di gran lunga inferiore rispetto al resto del Paese”.
Lo scrivono il sindaco di Napoli de Magistris e il sindaco di Bari Emiliano in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Monti. La social card, infatti, “prevede ancora una volta ricariche differenziate in funzione del costo della vita nei comuni coinvolti dalla sperimentazione, in base alla considerazione – tecnicamente errata – che la vita sia più cara al Nord rispetto al Sud del nostro Paese, con un taglio del 27% per città come Napoli e Bari. Secondo i dati forniti da Il Sole 24 Ore, mentre nei comuni al Nord sarà assegnata una ricarica bimestrale da 110 a 274 euro, in quelli del Sud andrà da 80 a 212 euro”.
Eppure, si ricorda nella lettera, “numerose rilevazioni dimostrano invece che, a parità di prodotti acquistati, la spesa sia più cara nel Mezzogiorno a causa della diversa struttura distributiva e dei maggiori costi logistici. L’errore che sovente si commette sul costo della vita elaborato su base territoriale – prosegue il documento- consiste nel confrontare i prezzi non di prodotti identici, bensì i più venduti in ogni esercizio commerciale. E’ ovvio allora che nel Mezzogiorno a causa del minore reddito disponibile si vendano maggiormente articoli a basso prezzo.
E’ lo stesso Ministero dello Sviluppo economico, in una nota nell’Osservatorio prezzi, ad avvertire sull’uso improprio di tali raffronti territoriali. Confrontare i listini di prodotti di diversa qualità è un assurdo tecnico che oggi porta alla “svista” sulla social card e che un domani potrebbe portare a pensioni e prestazioni sociali differenziate”.
Per questo, concludono i due sindaci, “chiediamo un incontro sollecito per raggiungere soluzioni più vicine al meritorio obiettivo di sostenere le famiglie in disagio economico.