Ancora una volta, in pochi mesi, si scarica la crisi sui redditi da lavoro, i pensionati, gli enti locali: quello del governo Monti è un provvedimento che preoccupa e che va contestato.

Da amministratore della più importante città del Sud sono profondamente allarmato perché dopo 2,5 miliardi di tagli, ecco che si impone un’ulteriore scure.

Cifre da capogiro per cui gli enti locali non potranno garantire ai cittadini i servizi necessari, dunque non ci sarà rispetto dei loro diritti.

La strada da intraprendere era un’altra: tassazione delle vere grandi rendite e dei capitali scudati, lotta drastica all’evasione fiscale, diminuzione delle spese militari.

Si è scelto invece di continuare a gravare sulle fasce sociali deboli e sugli enti locali, quest’ultimi considerati come una sorta di ammortizzatore sociale del Paese, oltre ad essere trasformati in uno strumento di copertura per responsabilità politiche che sono principalmente nazionali.

Come sindaco di Napoli farò la mia parte, nelle sedi istituzionali e in caso anche nelle piazze, per contrastare una manovra iniqua e ingiusta.

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