NUCLEARE Chernobyl 1986. Fukushima 2011. Italia…MAI! Il Governo Berlusconi le ha tentate tutte per impedirci di votare sul nucleare. Questo perchè sa benissimo che gli italiani il nucleare NON LO VOGLIONO! Con questo referendum abbiamo l’occasione di urlarlo ancora una volta alle orecchie intontite di Berlusconi e dei suoi amici. Il nucleare è una fonte di energia pericolosa, costosa ed obsoleta. Il futuro sono le energie rinnovabili, come il fotovoltaico, l’eolico e il solare, energie che in Italia dobbiamo ancora sfruttare al 100 per cento. Il nucleare conviene soltanto a quegli imprenditori senza scrupoli che – come quelli che ridevano la notte dopo il terremoto de L’Aquila vogliono fare i soldi sulla nostra pelle. Il recente disastro di Fukushima ci ha mostrato quanto questa fonte d’energia possa essere letale, nonostante le modernissime tecnologie e la professionalità tipica dei giapponesi. L’Italia ha bisogno di energie rinnovabili e pulite, e soprattutto di rivedere i propri consumi adottando uno stile di vita più sostenibile anche dal punto di vista energetico. Votando SI al terzo quesito (colore grigio) possiamo rispedire al mittente l’atomo e tutte le sue scorie!
Io voto SI!
ACQUA PUBBLICA L’acqua è un bene comune come l’aria che respiriamo e la terra su cui camminiamo. Non può essere trattata come una merce al pari di tutte le altre. NO alla privatizzazione perchè l’acqua è vita, simbolo del diritto di esistere di tutti gli essere umani. Se la rete idrica italiana è fatiscente e gli sprechi sono alti, dare tutto in mano ai privati non è la soluzione. Questo vorrebbe dire sminuire l’ideale del “pubblico”, ovvero di quello che appartiene a tutti. La rete idrica italiana va migliorata ma deve essere lo stato a farlo, non i privati. Su certe cose non si lucra, certe cose non sono in vendita. Votando SI al secondo quesito (colore giallo) chiudiamo la porta agli affaristi e agli “amici degli amici” che non vedono l’ora di riempirsi le tasche con la sete della gente. L’acqua pubblica non è in vendita, l’acqua è di tutti!
Io voto SI!
PRIVATIZZAZIONE SERVIZI PUBBLICI LOCALI Questo quesito è legato a quello sull’acqua. Ma attenzione, potrebbe aprire la porta ad altre insidie. Con le “norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati” i cittadini rischiano di vedersi privatizzare oggi l’acqua, domani chissà cos’altro. Si tratta del subdolo tentativo portato avanti da questo Governo da anni, di mettere le mani piano piano su tutto quello che è pubblico con la scusa che così le cose non vanno. La stessa cosa sta succedendo con la RAI. Per liberarci della politica nella televisione pubblica ci dicono che bisogna privatizzarla. NO. Con la privatizzazione, agli interessi politici si sostituiscono solo quelli economici, che spesso sono la stessa cosa. Il concetto di pubblico, per la Rai così come per i servizi locali, rappresenta qualcosa che va al di là del guadagno economico e della gestione aziendale. “Pubblico” vuol dire di tutti e si riferisce all’alto principio del “Bene comune” alla base del concetto stesso di Società, un valore che questo Governo sembra aver dimenticato in fondo al barile. Votando SI al primo quesito (colore rosso) ci riappropriamo di tutto quello che è nostro di diritto, del pubblico!
Io voto SI!
LEGITTIMO IMPEDIMENTO. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Articolo 3 della Costituzione italiana. Insomma, la legge è uguale per tutti…ma a quanto pare non tutti sono uguali. Votando SI al quarto quesito (colore verde) gli italiani hanno la possibilità di ribadire uno dei principi cardine della carta costituzionale e della repubblica italiana. Una cosa che prima o poi Berlusconi (“uomo che ha fregato un intero Paese” come titola il The Economist di questa settimana) deve mettersi in testa. Il Potere non può modellare la Giustizia a sua immagine e somiglianza. Berlusconi è un uomo come tutti gli Altri, e in Italia siamo in 60 milioni!
Io voto SI!
Luigi de Magistris