Il naufragio del M5S senza il salvataggio della foglia di fico. È passato un anno dal bellissimo successo elettorale dei pentastellati alle elezioni politiche che il partito fondato da Beppe Grillo è ormai al tracollo. Il loro punto di non ritorno è la questione morale dove hanno perso ogni credibilità: o perché hanno tradito rispetto a ciò che sostenevano oppure perché gli è caduta la maschera. Quando stavano all’opposizione bastava che un avversario politico fosse indagato o attinto da un’informazione di garanzia che scattava la loro furia – spesso anche fondata – per le dimissioni del presunto colpevole (prima ancora che venisse processato). Ora che governano nelle città e nello Stato per loro questa regola non vale più. Si fa quadrato, come ai tempi di Craxi e Andreotti. Dopo Roma capitale tanti avevano sperato in una pulizia morale al Campidoglio, ma da quando governano i rivoluzionari a parole si susseguono indagini, informazioni di garanzia, arresti. Arresti eccellenti nell’orbita del partito del cambiamento (sic). Procedimenti penali per fatti gravissimi su vicende centrali per la vita della città. Al Sindaco Marino ci mancava poco che lo impiccassero in piazza – per degli scontrini – con un tribunale del popolo composto da 5S e pezzi di PD. Il capo del M5S, nonché vice presidente del Consiglio del Governo nero, ci racconta in questi giorni che loro sono diversi perché, quando è stato arrestato per corruzione il loro presidente del consiglio comunale della capitale d’Italia, lo hanno subito espulso. Si è diversi, caro Di Maio, quando si rompe un Sistema e quando non si viene coinvolti in vicende correttive così gravi e inaudite. Ma non sei stato nemmeno tempestivo caro Di Maio, infatti la questione morale è esplosa da tempo a Roma e non avete fatto nulla per prevenire ed allontanare i responsabili di vicende così riprovevoli, anzi avete espulso o messo ai margini chi, al vostro interno, ha denunciato la questione morale e vicende gravi, come sullo stadio, sull’urbanistica, sui super consulenti “ombra”. In questo caso grande tempismo. Avete espulso una consigliera comunale che aveva denunciato anche pubblicamente e segnalato ad esponenti autorevoli del movimento la gravità dei fatti sulla costruzione del nuovo stadio ed altro ancora. Per non parlare dell’ex assessore Paolo Berdini e le sue denunce su urbanistica e dintorni. E voi che avete fatto?! Avete espulso dal movimento chi denunciava invece di verificare se qualcosa non andasse. Troppo facile intervenire dopo gli arresti eccellenti. E poi che dire che ci riempite da anni la testa di acqua pubblica e dove governate, come a Roma, non la fate perché non la volete fare. Noi a Napoli da 8 anni, dopo il referendum del 2011, abbiamo realizzato il ciclo dell’acqua tutto pubblico e trasformato una SPA in azienda speciale tutta pubblica: ABC (acqua bene comune). Siamo l’unica grande città italiana che ha rispettato il popolo sovrano del referendum. Se poi leggo le cronache giudiziarie sul coinvolgimento dei vertici di ACEA, società che gestisce l’acqua a Roma, allora si intuisce perché le cose vanno diversamente da come si propaganda. Per non parlare dei rapporti assai stretti, come emerge dalle inchieste, con costruttori che devono realizzare opere così importanti, come racconta la vicenda Parnasi. Pubblico e privato devono cooperare nell’interesse delle comunità, ma senza opacità e, soprattutto, colpendo i “prenditori”. I capi del M5S nei comizi hanno sempre gridato onestà, onestà ed affermato che la casta, i politici, devono essere giudicati dalla magistratura quando sono sottoposti a procedimenti penali. Parole che condivido. Però, come si sono seduti sulla poltrona di governo, al primo processo, che riguarda il loro alleato Salvini alzano la manina e gli concedono l’immunità, sottraendolo ad un procedimento penale per fatti gravissimi: sequestro di persona per la cd. vicenda della nave Diciotti. Non sapremo mai la verità su persone, anche donne e bambini, sequestrate. Hanno salvato Salvini, oggi grazie a loro anche capo politico di fatto del Governo, il quale ancora non restituisce agli italiani – a lui cosi tanto cari a chiacchiere – i 49 milioni. Viva l’onesta’ ! Per salvare le ben remunerate poltrone parlamentari e di governo si è buttato a mare, facendolo naufragare, quel voto di bella pulizia morale che tantissime persone, soprattutto al Sud, hanno concesso al M5S. Onestà, coerenza, credibilità non si comprano al mercato, ma sono stili e storie di vita delle persone. Tradire la fiducia, su etica ed onestà, è il peggior peccato politico. E non voglio approfondire le tante promesse tradite come sul terzo valico tra Liguria e Piemonte, sulla TAV che faranno ma lo diranno solo dopo le elezioni europee, sulle trivelle in Puglia e in Basilicata, a Taranto dove il M5S è la fotocopia di chi li ha preceduti: hanno svenduto la salute confermando il conflitto tra diritto al lavoro e diritto all’ambiente. Si reitera su Taranto l’omicidio di Stato, con norme costruite per rendere formalmente legale un assassinio di intere popolazioni. Al Sud, poi, chi ha votato per il cambiamento si è trovato il M5S che stipula, addirittura, un contratto per cementificare un’alleanza con il leader politico più antimeridionale dalla nascita della Repubblica. Poco male, dopo le elezioni approveranno anche l’autonomia regionale differenziata, così il Sud sarà ancora più penalizzato. La questione morale, corruzioni e mafie, sono la vera questione nazionale, ma questo Governo non rappresenta la rottura del Sistema, anzi. Ma, purtroppo, siamo solo all’aperitivo. L’Italia ha urgenza, invece, come l’acqua e come il pane, di un Governo che finalmente attui, dopo 71 anni, la Costituzione, nata dalla resistenza al nazifascismo. Non può certo, tra l’altro, farlo un Governo che va a “braccetto” con casa pound e forza nuova. Il corteo partecipatissimo del 23 marzo a Roma, con una confluenza di movimenti, associazioni, reti civiche, militanti, persone belle nel cuore e nella testa, indica una delle strade, quella più rivoluzionaria, per vincere. Mettere insieme il popolo e chi ha il coraggio e la competenza di utilizzare il diritto e gli ordinamenti per trasformare la società in maniera costituzionalmente orientata. Unire i popoli per abbattere il Sistema, unire le lotte per governare il Paese, unire i più deboli perché un altro mondo è necessario. Napoli darà il suo contributo, nella prima linea, per ricostruire l’Italia.