Napoli sta andando molto forte in Italia e nel mondo. I segnali sono univoci e concreti: cultura, turismo, impresa, economia e lavoro. Napoli ha oggi una capacità attrattiva anche assai originale: energia culturale e di vita, umanità, solarità. Ingredienti tutti che consentono anche di affrontare meglio i tanti problemi quotidiani di una delle città più belle ed allo stesso tempo più difficile del globo. Siamo soddisfatti anche della forza, tenacia e concretezza con cui si stanno affrontando situazioni assai critiche in città sul piano della violenza criminale. La leale cooperazione tra istituzioni locali è davvero ottima. I risultati si vedranno sempre di più. Anche sui servizi essenziali della città ci attendono settimane e mesi di grandi miglioramenti. Eppure proprio la potenza e la crescita enorme della nostra città presenta anche elementi di rischio che non vanno sottovalutati. L’economia e gli investimenti senza precedenti per quantità debbono far alzare il livello di vigilanza, da parte di tutti, sul pericolo del riciclaggio del denaro sporco nell’economia reale ed orizzontale della città. Napoli così forte e dalla potenzialità ancora enorme è avversata da molti. Da poteri finanziari, politici e istituzionali nazionali che non tollerano che la nostra città possa mutare gli equilibri politici nel nostro Paese. Una città non più zavorra alla mercé delle clientele politiche, ma laboratorio autonomo che fa da traino alla rinascita del Sud e del Paese non piace a chi vuole il mezzogiorno legato al guinzaglio, servo e non libero per la costruzione di un’Italia coesa e unita che valorizza tutte le autonomie senza discriminazioni territoriali. Da tempo, inoltre, ho segnalato anche il pericolo che interessi criminali, affaristici, politici ed istituzionali possano condizionare settori vitali del nostro territorio: mi riferisco al rischio condizionamenti nel ciclo già precario, a livello nazionale, dei rifiuti. In questo settore la Campania ha pagato un prezzo altissimo nel passato e noi che abbiamo eliminato l’emergenza rifiuti a Napoli nel 2011, in appena un mese, paghiamo ancora il debito finanziario del commisarriamento di Stato degli anni 2008/2010. Incendi di siti in cui si deposita e si lavora il rifiuto differenziato, in particolare la plastica, il condizionamento criminale del ciclo dei rifiuti, le gare che vanno deserte, la mancanza di idonea programmazione nazionale e regionale. È da un anno che ho posto con forza la questione con elementi concreti all’interno del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ben prima che tanti incendi attraversassero impianti, da Sud a Nord del nostro Paese. L’altro giorno a Napoli il Ministro Salvini, che negli anni dell’emergenza rifiuti andava a braccetto con Berlusconi & Company (parliamo della stagione dei Cosentino e dei Cesaro), da noi sconfitti duramente nel 2011, propone di costruire inceneritori ovunque per affrontare la crisi del ciclo dei rifiuti. Non è quella la strada. Si deve continuare a insistere per rafforzare la differenziata, messa in crisi da incendi ed assenza di siti in cui trattare il rifiuto da riciclare e riutilizzare, aumentare i luoghi pubblici in cui lavorare tutti i rifiuti differenziati; accelerare le procedure per la realizzazione degli impianti di compostaggio; consentire un più efficace trattamento dei rifiuti negli impianti stir. Ho molto apprezzato la totale sintonia, con le nostre battaglie sulla questione rifiuti, con il M5S: penso alla dichiarazioni di Roberto Fico, Luigi Di Maio e Sergio Costa. Abbiamo insieme, da postazioni diverse, lottato durante l’emergenza rifiuti e amiamo le nostre terre e sappiamo che significa l’onta e il danno della terra dei fuochi. Non bisogna consentire a nessuno di fare speculazioni e strumentalizzazioni politiche. Ci sono tutte le condizioni per lavorare insieme, con unità e coesione, rafforzare il trattamento dei rifiuti in sintonia con l’ambiente e la vita e lottare per evitare che infiltrazioni criminali ed interessi affaristico/politici possano lucrare sulle nostre terre e sulle nostre vite. Insieme possiamo vincere la sfida di una forte impiantistica alternativa all’incenerimento. Non passeranno mai criminali e farabutti politici perché non consentiremo mai più, con ogni mezzo, il ritorno a stagioni buie del passato e bisogna, unendo le persone pulite all’interno delle istituzioni, tagliare ogni radice che possa inquinare l’attività di bonifica politica ed istituzionale. La difesa dell’ambiente e della vita umana sono ragione fondante del nostro impegno civico ed istituzionale. Uniti si vince !