L’Italia è senza un governo nel pieno delle sue funzioni da gennaio. Dal 4 marzo, poi, siamo proprio senza governo. A Napoli, senza soldi, con le casse pignorate per mesi e nonostante l’assenza o l’ostilità di governi nazionali e regionali, governiamo. Mentre a Roma si discute in un clima di depressione, rancore e violenza, a Napoli si governa e si lavora senza sosta. Con umiltà, serietà, abnegazione, competenza, coraggio, passione e amore. Non ci interessano il potere e il sistema che corrodono, la troika europea, i contratti contro Costituzione. Da queste parti possiamo sbagliare, non centrare tutti gli obiettivi, ma lavoriamo solo per il popolo, che noi non tradiamo mai, e per la nostra Città. E Napoli sale sempre più in vetta per tanti fatti positivi. Se come pare lo scenario nazionale continuerà ad essere fosco ed anche pericoloso per incompetenze, bramosie di potere, lotte di palazzi e tradimenti elettorali, non ci resta che rafforzare l’autogoverno popolare della nostra Città. Consolidiamo ancora di più una forte unità tra popolo e rappresentanti eletti. In attesa di risposte governative e parlamentari che non si sa se e quando arriveranno, siamo pronti, con il diritto e con la Costituzione, a cancellare tutti i debiti ingiusti, illegittimi, illegali ed odiosi – quali quelli derivanti dai commissariamenti di Stato del post-terremoto e dell’emergenza rifiuti, nonchè quelli dei derivati delle giunte che ci hanno preceduto – che non ci consentono di applicare i principi costituzionali garantendo al popolo i suoi diritti. Mentre a Roma si discute senza sosta, si trama per il potere, si realizzano accordi e si consumano disaccordi, c’è un’Italia che va vanti, che soffre, che lavora e produce. Noi a Napoli andiamo avanti per la nostra strada: diversa dal renzismo, dal berlusconismo e dall’accordo tra M5S e Lega. In queste tre strade diverse dalla nostra c’è una presenza costante che si vede e non si vede: Berlusconi. Ci state portando al baratro, ma noi vogliamo vivere e Napoli oggi è viva più che mai. Ed allora l’autonomia ce la prendiamo subito, ampia e forte, staremo così meglio tutte e tutti e contribuiremo anche a costruire un’Italia più unita e coesa nella valorizzazione delle sue differenze.